Viterbo, come promuovere i dolci della Tuscia


Sulla tavola di Natale mettiamo i dolci tradizionali prodotti dagli artigiani. Dentro ci sono passione, qualità e valore del nostro territorio”. E’ questo l’invito che fa la Cna di Viterbo ai consumatori in questo periodo di festività natalizie. “Si può provare emozione nell’assaporare un tozzetto o una fetta di pangiallo?

Sì, perché i dolci delle feste di Natale evocano i ricordi dell’infanzia e della famiglia che, sotto la guida esperta delle nonne, custodi di antiche ricette, si riuniva per prepararli. E perché oggi questo rito si rinnova nei laboratori artigiani, dove si selezionano con cura gli ingredienti e ci si prende tutto il tempo necessario per la lavorazione. Dentro i dolci delle pasticcerie e dei forni della Tuscia, ci sono la passione e la maestria dell’artigiano, la qualità delle materie prime del territorio, il valore della tradizione, che non può essere disperso. Dobbiamo mantenere la nostra identità”.

Lo affermano Parola di Ermanno Fiorentini, presidente dell’Associazione Provinciale Panificatori e Pasticceri di Viterbo e Claudio Cavalloro, presidente di CNA Agroalimentare di Viterbo e Civitavecchia, che ieri pomeriggio, a Viterbo, presso il Museo della Ceramica della Tuscia, sono stati intervistati da Cristina Bugiotti, presidente della Cooperativa Girolamo Fabrizio, per la presentazione della campagna “Natale nella Tuscia, il gusto dolce della tradizione, promossa dalla CNA con il contributo di Arsial e Regione Lazio.

i dolci delle feste di Natale evocano i ricordi dell’infanzia e della famiglia che, sotto la guida esperta delle nonne, custodi di antiche ricette, si riuniva per prepararli. E perché oggi questo rito si rinnova nei laboratori artigiani, dove si selezionano con cura gli ingredienti e ci si prende tutto il tempo necessario per la lavorazione

Per l’occasione è stato anche proiettato il video “La nostra dolce sapienza”, realizzato per CNA da Hubstract – Made for Art!. Stefano Fiori e Fulvio De Vita, che hanno effettuato le riprese, riuscendo a trasmettere l’amore con cui le mani sapienti degli artigiani controllano e scelgono le materie prime e le lavorano, dall’impasto alla cottura, quindi la bellezza e il calore della tavola imbandita con i dolci della tradizione davanti a un camino acceso.

Tra i dolci tradizionali delle feste viterbesi fanno bella mostra di sè i ceciaroli, i tozzetti, il panpepato, il torciglione, i mostaccioli, la nociata, soltanto per citarne alcuni. Anche in occasione della Pasqua Cavalloro e Fiorentini anticipano che ripeteranno questa operazione di promozione del territorio.

Anche la dietista Sara Carnevale, appoggia l’iniziativa: “Sono impiegati, nella lavorazione, prodotti di ottima qualità: nocciole ed olio extra vergine di oliva, per esempio, sono alla base della dieta mediterranea, diventata patrimonio Unesco. E alimenti come la frutta secca sono importanti anche nella prevenzione di alcune patologie. Il Natale sia dunque l’occasione per scoprirli. Del resto il cibo è convivialità, incontro, che mette in comunicazione chi produce, chi trasforma e chi consuma”.

In questi giorni, pertanto, nei punti vendita degli artigiani che hanno aderito, verrà esposta una locandina e sarà distribuito un depliant.

Articolo di Wanda Cherubini, pubblicato su Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio

Condividi con:


Lascia un commento

Connect with:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *