Un orafo genovese in Groenlandia


Un artigiano nostrano va fin nei ghiacci della Groenlandia per usare il suo saper fare contro lo spopolamente di un villaggio locale.

Si chiama Ittoqqortoormiit, e già il nome non promette bene. Questo villaggio tra i ghiacci della Groenlandia conta solamente trecentocinquanta abitanti in continuo calo. Dato il successo di iniziative di ripopolamento di località in sparizione, come Calcata e Civita di Bagnoregio, spetta a un italiano il compito di invertire la tendenza.

Il suo nome è Andrea Cimoli, ed è un orafo ed incisore di Genova, di trentadue anni. Affiancato dalla moglie, la modellista Vika Efremova, viaggerà in queste terre distanti per insegnare ai locali delle tecniche di lavorazione delle pietre.

Un tentativo di far sopravvivere la comunità attraverso il saper fare, che assomiglia a molte iniziative nostrane per la promozione dell’occupazione e del ripopolamento.

Ad attirare Cimoli in Groenlandia è soprattutto la presenza di pietre uniche per la lavorazione, che attualmente non vengono sfruttate. Attualmente esistono lavorazioni uniche, ma usano materiali come i denti di tricheco, impossibili da vendere nell’Unione Europea.

Andrea, fondatore dell’azienda Fabula Aurea, è il primo italiano a entrare in questo progetto targato Nanu Travel, agenzia filantropica dell’imprenditrice Helena Dejak.

Dopo un incontro di persona a Firenze, l’imprenditrice ha affidato all’artigiano italiano l’importante “missione”.
Chissà che il fuoco della passione per il saper fare non possa scaldare anche un luogo con temperature sotto zero come la Groenlandia.

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