Tappeti, porcellane e rose: l’eccellenza dell’artigianato bulgaro


La Bulgaria è un Paese ricco di cultura e di tradizioni, dal lontano passato: basti pensare che è uno dei più antichi Stati di Europa. La prima volta in cui venne citata come Stato a sé stante fu addirittura nel 681 d.C. I bulgari hanno origini colte e raffinate, grazie alle influenze greche, portate dal popolo dei Traci. L’affaccio sul mar Nero inoltre, ha sempre reso la Bulgaria un territorio di passaggio strategico. Ovviamente anche la dominazione turca, durata oltre cinque secoli, ha lasciato un’impronta profonda nella cultura di questo Paese.

Per questi motivi, l’artigianato bulgaro segue diverse influenze e ha punti di eccellenza soprattutto nelle stoffe, nei tappeti (tessuti rigorosamente a mano), nelle ceramiche e nei gioielli, oltre che altri distretti più particolari e legati a particolari zone specifiche.

Artigianato bulgaro: la porcellana bulgara e i prodotti di legno intarsiato

La lavorazione della porcellana bulgara è molto apprezzata in tutta Europa. Particolarmente famosi sono i motivi “a goccia”, che tradizionalmente vengono chiamati troyanska kapka. Con questa tecnica vengono realizzati prodotti particolari tipici, ma anche e soprattutto oggetti di uso comune: tazze, scodelle, zuccheriere e coppe.

Il luogo migliore per trovare questo tipo di oggetti è sicuramente il Mercato delle Donne di Sofia, chiamato lo Zhenski Pazar: è una intera via di bancarelle all’aperto, che si estende per diversi isolati.

Ma non solo: influenzata anche dalla vicinanza con la Transilvania, la regione montuosa romena famosa soprattutto per la leggenda di Dracula, la Bulgaria ha una viva tradizione di prodotti di legno intarsiato di alta qualità. Oggetti fatti a mano e intagliati finemente, che uniscono arte con utilità. Uno dei centri più interessanti su questo tipo di lavorazione è certamente il Comune di Tryavna, nel centro della Bulgaria.

Il Kilim: il tradizionale tappeto dei balcani

Le influenze dei popoli balcanici e turchi che hanno abitato questa zona hanno dato vita a una grande tradizione in fatto di tappeti. Il massimo esponente di questo movimento è sicuramente il Kilim, un tappeto senza pelo, tessuto allo stesso modo di un arazzo e finemente decorato. La Bulgaria è uno dei Paesi dove questo prodotto si fa ancora a mano, seguendo le antiche tradizioni spesso tramandate di generazione in generazione.

La lavorazione del kilim è fatta intracciando trama e ordito in modo tale che la superficie sia piana, con una tecnica “Trama-Fronte”: in questa maniera i fili verticali (l’ordito) vengono nascosti dai fili orizzontali (la trama) tirati verso il basso. I kilim sono fatti di lana e di cotone: in particolare, la trama è fatta quasi sempre di lana mentre l’ordito (essendo nascosto dalla trama) è fatto spesso da cotone, essendo visibile solo alle estremità, dove emerge come “frangia”. Questi tappeti sono molto amati dai collezionisti per i loro disegni molto geometrici e incisi, formati da “fessure” verticali, cioè i punti dove il filo di trama viene riavvolto.

La “signora dei cappelli”

Nel corso del nostro viaggio in giro per la Bulgaria ci siamo imbattuti in una “chicca”: Iryna Sardareva, una signora di 60 anni di origine ucraina che realizza cappelli, vestiti e scarpe. La sua particolarità? Il suo atelier, chiamato da lei stessa la “Casa dei Cappelli”, ospita una produzione fatta con tecniche e strumenti tradizionali, ma seguendo le linee più moderne. Iryna ha realizzato cappelli per le mogli dei presidenti, come valorizzazione di uno dei prodotti tipici della Bulgaria.

Articolo a cura di Simone del Bianco, continua a leggere su Artimondo

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