Le Scuole d’Arte e Mestieri raccontante da un’insegnante


Il complesso delle Scuole d’Arte e Mestieri della capitale rischia di chiudere i battenti, ma perché? Scopriamolo nell’intervista di Patrizia Artemisio

Su gentile concessione di Patrizia Artemisio, autrice dell’articolo su Abitarearoma.it, riproponiamo un estratto di questa interessante intervista alla professoressa Penelope Filacchione.

Ve la ricordate l’avversione di Phoebe per i mobili prodotti in serie, in un episodio memorabile della sitcom americana ‘Friends’? La geniale ragazza hippie esprimeva il bisogno di ritrovare in ogni oggetto l’essere umano che lo aveva creato e posseduto, ne immaginava sognante la storia. E noi, che di storia siamo circondati, rischiamo continuamente di perdere, come in una parabola, buona parte dei nostri talenti. Così, mentre il Comune di Roma pubblicizza sul suo sito web l’istituzione del Distretto dell’Artigianato Artistico Tor di Nona, il complesso delle Scuole d’Arte e Mestieri della capitale rischia di chiudere i battenti.

Una della scuole di Arti e Mestieri

La docente a contratto Prof.ssa Penelope Filacchione racconta che le Scuole d’Arte e Mestieri nacquero nel 1871 con lo scopo preciso di dare una formazione artistica e artigiana a quelli che all’epoca venivano chiamati ‘Artieri’, cioè quegli artisti artigiani che si occupavano, ad esempio, della decorazione dei nuovi palazzi del Regno. Erano in tutte le grandi città italiane, erano pubbliche e affidate ai Comuni. Oggi – continua la professoressa – le scuole sono passate quasi tutte a fondazioni private o sono state definitivamente chiuse, Roma è l’unica città in cui sono rimaste di proprietà del Comune”.

Continua a leggere l’intervista su Abitare a Roma.

Intervista realizzata da Patrizia Artemisio, tutti i diritti riservati.

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