Borse, scarpe, portafogli e cinture prodotti in Cina e in India stavano per essere immessi sul mercato anche online e avrebbero fruttato oltre 20 milioni, oltre a danneggiare pesantemente l’artigianato italiano.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dalla Procura della Repubblica di Fermo, hanno concluso un’ indagine che ha portato alla denuncia di 2 imprenditori della pelletteria e al sequestro di oltre 270 mila articoli con falsi marchi «made in Italy».
L’attività, nata dai controlli quotidianamente svolti presso lo scalo merci «Cargo City» dell’aeroporto di Fiumicino dalle Fiamme Gialle e dai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, ha consentito di interrompere un diffuso meccanismo fraudolento che prevede l’applicazione dell’indicazione di provenienza «made in Italy» su articoli di pelletteria (soprattutto borse, scarpe, portafogli e cinture) realizzati totalmente all’estero (principalmente Cina e India).

Falso ‘Made in Italy’ fabbricato in Cina e in India: sequestrati 270mila articoli e denunciati due imprenditori.
Pezzi da meno di 15 euro venduti a oltre 100
L’espediente permetteva alle aziende di sfruttare il marchio di qualità garantito dalla professionalità e straordinaria competenza dei nostri artigiani, peraltro ubicate in una regione, le Marche, notoriamente riconosciuta per l’elevata pregevolezza dei prodotti manufatturieri, inducendo in errore il consumatore finale sulla «qualità italiana», ritrovandosi ad acquistare, ad un prezzo anche di oltre 100 euro, articoli con un valore reale addirittura inferiore ai 15.
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