Dopo la «sorpresa» del 2017, quando Roma aveva scalato 21 posizioni piazzandosi al 67esimo posto, la Capitale slitta all’85esimo posto perdendo 18 posizioni: 9 le macro aree esaminate, dalla criminalità all’ambiente fino al sistema salute
I peggiori in Italia per reati legati alla droga. Con la Capitale che scivola in ultima posizione rispetto alle altre città. Crescono anche le violenze sessuali (più 8%): 92esimi su 110.
Ed è diminuito il verde pubblico pro-capite (calcolato in metri quadrati, meno 10%) che contribuisce a collocare la città al 96° posto tra i centri abitati meno virtuosi in tema ambiente.
Roma è in caduta libera nella classifica 2018 sulla Qualità della vita realizzata da ItaliaOggi e curata dall’università La Sapienza con il supporto di Cattolica Assicurazioni. Dopo la «sorpresa» dello scorso anno, quando la Capitale aveva scalato 21 posizioni piazzandosi al 67esimo posto, si registra un peggioramento di quasi tutti gli indicatori con uno slittamento all’85esima posizione. Meno diciotto.
La ricerca prende in considerazione nove macro-aree: ambiente, criminalità, servizi finanziari e scolastici, sistema salute. Ancora: affari e lavoro, disagio sociale e personale, tempo libero e tenore di vita.
Con 21 «sotto dimensioni» più 84 indicatori di base. E tra gli indicatori confrontabili con l’anno passato, in tema di rifiuti ad esempio, salta all’occhio il dato della raccolta differenziata che è aumentata del 6,82%, numeri irrisori rispetto alle altre città, e ci piazza al 72esimo posto.
In linea il dato sulla produzione dei rifiuti urbani sceso, soltanto, dell’1,8% (82esima posizione). Secondo quanto emerge dall’indagine, poi, poco o nulla è stato fatto sul versante della mobilità sostenibile: i dati sulle piste ciclabili, tra il 2017 e il 2018, sono a somma zero (69esima posizione).
Nell’ultimo anno non è stato incentivato nemmeno l’uso del mezzo pubblico: somma zero, infatti, anche per il dato che indicato i fruitori di bus e metro rispetto al numero di abitanti. Forse è, anche, per questo che la qualità dell’aria è migliorata pochissimo: solo -4% di giorni di sforamento delle PM10, siamo 81esimi. Male le percentuali di biossido d’azoto: terzultimi, al 105esimo posto.
Ancora nel dettaglio, sul versante sicurezza, sono diminuiti scippi, borseggi e furti d’auto (-18%), un trend che i dati Istat confermano in praticamente tutte le città. Affari e lavoro: al 99esimo posto per dimensione negativamente associata con la qualità della vita.
Stando ai numeri dunque, se è vero che si acuisce su scala nazionale il divario fra le piccole città (più vivibili) e i grandi centri urbani, e che si assiste ad un, seppur lieve, miglioramento della situazione in 59 province italiane su 110 (erano 56), i romani continuano a non avere vita facile.
Dai dati che affondano la Capitale si scatena la bagarre politica. «La cura Raggi viene bocciata in modo netto non solo da chi vede ogni giorno la città piegarsi su se stessa – dice il senatore del Pd, Bruno Astorre – ma dal confronto scioccante con altre grandi aree metropolitane a partire da Milano».
Mentre Antonio Tajani (Forza Italia), presidente del Parlamento europeo, twitta da Bruxelles: «Ecco il buongoverno del M5S». Ancora dalle fila di Forza Italia, la deputata Annagrazia Calabria: «Questi sono i risultati dell’amministrazione Raggi. Roma perde 22 posti per qualità della vita – scrive via Twitter – Numeri che confermano l’incapacità del M5s a governare. Dalla capitale al Paese, dove passano lasciano macerie».
La replica del Comune è affidata al capogruppo M5S Giuliano Pacetti: «Il lavoro che portiamo avanti per Roma è strutturale e va a incidere su problematiche incancrenite in decenni di mala gestione a danno della collettività – dice Pacetti – Grazie al miliardo di investimenti in opere pubbliche e progetti diamo oggi quella spinta propulsiva di cui la capitale aveva bisogno per correre sulla strada giusta».
Le opposizioni in Campidoglio rincarano la dose e sottolineano «come i dati del report certifichino di fatto una battuta d’arresto negli ultimi 12 mesi»: «Anche i numeri dicono #Raggidimettiti», rilancia il segretario romano del Pd, Andrea Casu.