Un articolo del Sole 24 ore a firma di Roberto D’Incau approfondisce il tema del Made in Italy e dei molti ostacoli che affronta.
Già in diverse occasioni abbiamo sottolineato come il Made in Italy sia un settore d’eccellenza, amato e anche un po’ invidiato nel mondo, ma abbiamo anche visto come tale eccellenza sia spesso ostacolata.
Roberto D’Incau, amministratore delegato e fondatore della Lang & Parteners Younique Human Solutions ha affrontato l’argomento in un articolo, pubblicato sul Sole 24 ore.
Nell’analisi, l’imprenditore ricorda come se da un lato l’italianità è un marchio, riconosciuto ed apprezzato all’estero, dall’altro essa è quasi sempre frutto del genio individuale e non un fenomeno organico.
Ci sono individui estremamente creativi, che riescono a creare prodotti d’eccellenza, tuttavia l’autore non può fare a meno di notare che:
“Il successo paradossale del Made in Italy sta nel fatto che, in un contesto come il nostro, che non aiuta i creativi a crescere […] che si sciacqua la bocca con espressioni trite e ritrite come “portiamo le eccellenze italiane nel mondo” (frase banale, molto usata dal politichese), la creatività italiana fluisce malgrado il contesto, grazie al genio individuale.”
(estratto da “Econopoly”- Il Sole 24, tutti i diritti riservati)
L’impulso creativo c’è dunque, e quando si esprime lo fa con grande successo, ma non esiste una realtà Italiana di investimenti sul fare creativo.
Abbiamo creativi di grosso calibro, ma non aziende disposte ad investire sulle loro idee.
Un ostacolo pericoloso nel nostro contesto economico, dove i “big” hanno un’importanza sempre maggiore, che rischia di confinare il fare creativo nella nicchia.
Una riflessione interessante, che ci invita a pensare ad un sistema diverso, che davvero permetta all’eccellenza di esprimersi al meglio.