Le Serre by Vivi: quando un vivaio diventa ristorante


Un esempio di riuso intelligente degli spazi nell’esperienza del ristorante Le Serre by Vivi

Spesso il saper fare è in grado di ridare vita a spazi abbandonati, che si davano per spacciati. E’ il caso anche del vecchio vivaio, che ora vive una seconda giovinezza come il ristorante Le Serre by Vivi.

L’idea nasce in seno al marchio dei Vivi Bristrot, luoghi di ristorazione che per vocazione scelgono gli spazi verdi come cornice e il più noto tra questi è senz’altro quello di Villa Pamphili.

Ora le imprenditrici Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, sono fiere del loro nuovo progetto, che ha trasformato un giardino privato a Monte Mario, vicino a Villa Stuart, in un Botanical Garden Restaurant.

Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo, le fondatrici di Le Serre by Vivi
Daniela Gazzini e Cristina Cattaneo: foto da Roma Today

Nella cornice bucolica e romantica tipica di questa formula, Le Serre by Vivi, offre colazioni, bruch, pranzi, cene e drink per ogni occasione.

Un’idea innovativa che riutilizza in maniera molto intelligente gli spazi verdi di Roma e che può fare da modello per riqualifica di tanti spazi verdi non sfruttati appieno.

La struttura delle serre permette di utilizzare tali spazi anche in autunno e in inverno, senza perdere l’atmosfera.

Lo spazio utilizzato era all’interno dei giardini di Villa Blumensthil, della famiglia Malvezzi Campeggi ed erano parte di un vivaio per piantine ad uso agricolo.

Ormai dimenticato e praticamente in disuso, Cristina e Daniela hanno rivitalizzato questo luogo, ridando slancio alla sua anima.

Il tema botanico ricorre anche nel menù, grazie al sapiente uso di odori e spezie. Le materie prime sono rigorosamente biologiche e di stagione e trattate in modo innovativo.

Parte delle verdure coltivate, verranno dall’orto biologico Bio Farm Orto, progetto alimentare di Arianna Vulpiani che permette di affittare porzioni di orto per coltivare i propri prodotti. Da lì provengono anche le uova biologiche e altri alimenti in menù.

Insomma, un posto dove vivere un’esperienza, oltre che un grande modello di quella economia su piccola scala, basata sulla creatività, che dovrà essere l’ingrediente principale della ripresa.

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