Le Botteghe de ‘na Volta, maggio all’insegna dell’artigianato tradizionale


A partire da sabato 11 maggio, e per tutti i weekend del mese, apriranno al pubblico una serie di botteghe artigiane nel centro storico di Vetralla, dove si conservano ancora tracce, attrezzi e ricordi delle arti e dei mestieri tradizionali vetrallesi.

Il progetto, finanziato dal Consiglio Regionale del Lazio e dal Comune di Vetralla, e organizzato dall’associazione DivaCassia Onlus e Pro Loco di Vetralla, ha lo scopo di preservare la memoria di usi e costumi altrimenti destinati a scomparire se non adeguatamente preservati, andando a creare un vero e proprio museo diffuso di quelle arti che da sempre caratterizzano, nella loro originalità, la cultura popolare della città. Da questo concetto trae la sua ragion d’essere “Labor.A”, il Museo Diffuso sulle Arti Popolari di Vetralla, intendendo il lavoro degli artigianati tradizionali come una vera e propria forma d’Arte.

L’Arte dei Pignattari, con la visita all’antica fornace di “Checco Lallo” e al punto informativo divulgativo dei prodotti, racconterà della lunghissima tradizione ceramica locale, caratterizzata dall’argilla rossa ricavata dalle cave di Monte Panese e presente sui mercati di Roma e del Lazio almeno dal XVI secolo.

L’Arte delle Tessitrici vedrà l’esposizione di un antico telaio originale per la lavorazione della tela in canapa o in lino eseguita a mano.

L’Arte dei Cordai, per la realizzazione di corde e funi di canapa, vede a Vetralla un’importante continuità nell’area del “Lavatoio del Funare”, dove saranno esposti gli strumenti del mestiere.

L’Arte Culinaria, un aspetto particolarmente interessante per la città, vedrà l’apertura delle botteghe storiche del Norcino e del Fornaio, ognuna con gli spazi lavorativi ancora conservati secondo la tradizione che li ha visti attivi fini alle soglie del nostro secolo. Mentre il vino, prodotto ricavato dalle uve dei contadini e distribuito nelle cantine, ha una sua testimonianza tangibile nella “Cantina del Poeta”, appositamente allestita.

Infine le botteghe al servizio della comunità, di cui rimangono a Vetralla interessanti testimonianze: l’Arte del Calzolaio, con la bottega rimasta immutata dalle origini, che rappresenta una testimonianza di questa attività unica nel suo genere, e l’Arte del Cucito ricordata nella “Bottega del sarto Menicuccio”.

L’Arte delle Lavandaie, con l’allestimento del “Lavatoio del Funare”, un’arte esercitata delle donne, le “lavannare”, che andavano a lavare panni nei lavatoi pubblici utilizzando il sapone fatto in casa.

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