L’antica arte dei corredi trova nuova popolarità grazie all’attenzione del marchio Dior verso l’artigiana Marilena Sparasci
L’arte del tombolo ha una lunga storia alle sue spalle ed è una delle eccellenze del cucito. Qui a Roma quest’arte, figlia della tradizione dei corredi nuziali, ma pronta a reinventarsi, è rappresentata da Maria Di Benedetto, che ha ottenuto apprezzamenti internazionali che l’hanno portata in Germania e perfino in Giappone.
Il 22 luglio scorso, anche un’altra delle custodi di quest’arte, Marilena Sparasci, ha avuto modo di mostrarne i frutti ad una platea internazionale in una sfilata organizzata dal marchio Dior presso piazza Duomo a Lecce.
Per la prima volta il lavoro dell’artista artigiana, ha avuto un palcoscenico internazionale che ha mostrato al mondo intero le sue creazioni. Una grande soddisfazione per Marilena che, a 74 anni, è ora una delle ultime a praticare quest’arte tradizionale nella sua bottega di Tricase.
La sua passione per il tombolo non fu precoce, da bambina infatti odiava cucire e fu solo dopo che imparò ad apprezzarne l’arte fino a dedicarvi la vita.
Oggi condivide il suo sapere con il suo socio, Marco Fersino Ribeiro Amorim, con il quale dirige Ribeiro art – Fili d’arte.

La loro missione, oltre a diffondere il bello, è quella di far sopravvivere l’arte del tombolo e trasmetterla alle prossime generazioni.
L’entrata in scena di Dior ha sottolineato come anche un marchio grande ed industriale capisca l’importanza di far sopravvivere queste tradizioni, sempre dinamiche, vitali e fonte di innovazione.
La direttrice creativa della sfilata organizzata da Dior Maria Grazia Chiuri, originaria di Tricase e conscia che “Sono gli artigiani della moda a possedere le competenze per realizzare l’eccellenza dei brand internazionali di lusso” ha rintracciato la Maestra Artigiana e al suo arrivo a bottega è rimasta a bocca aperta.
L’ordine per un abito e per dei fazzoletti non ha tardato ad arrivare e, dal suo esordio durante la sfilata, la sua immagine non ha smesso di rimbalzare sui social.
Più che un semplice abito, ciò che Marilena e Marco hanno realizzato è un’opera che racconta la Puglia con circa 250 pezzi ricamati al tombolo tra rose, farfalle, fiori e foglie.
Anche i fazzoletti, usati come copricapo dalle modelle, hanno avuto la loro vetrina internazionale ed ora messaggi di apprezzamento giungono da ogni dove: Hong Kong, Brasile, Polonia, America.
Si apre così un nuovo capitolo nella storia del tombolo, che con la fine della tradizione del corredo nuziale e i prezzi, proporzionati al lavoro, ma proibitivi per molti, rischiava di arrivare al capolinea.
Oggi per quest’arte si apre la prospettiva di diventare una parte importante del mercato del lusso, un’eccellenza che riconosca il valore e l’esclusività di una tecnica che richiede moltissimo tempo ed impegno.
Questa intrigante nuova frontiera ha riportato anche l’attenzione dei sindacati su questo lavoro, che si spera avrà a breve una sua tutela specifica.
Ricordo mia madre che la sera davanti la tv si rilassava lavorando il tombolo, io ero troppo giovane per capire l’importanza e la bellezza di una simile arte, fa piacere vedere come non sia andata ancora persa.