Per due secoli a Piazza Navona c’era un lago!


Sapevate che dalla metà del 600 fino al 1865 a Piazza Navona c’era… un lago! Questa è la storia del lago meno conosciuto d’Italia!

Nella città dalle cento piazze, dal Campidoglio a Campo de’ Fiori, da piazza del Popolo a piazza Colonna, dalle più grandi alle più piccole come cortili, la vera “piazza di Roma”, dove nobili e popolo, clero e mercanti hanno recitato ogni giorno, nel corso dei secoli, la vita di Roma è stata piazza Navona.

Piazza Navona, la vera piazza di Roma

Nella Roma descritta dal Belli la piazza fu sempre il luogo di giochi e divertimenti pubblici quali la cuccagna, la riffa, la tombola, e di spettacoli teatrali, giostre giostra ed esibizioni di funamboli.

Ma fu anche il luogo scelto dai nobili per esibirsi “passeggiando” in carrozza, e dal popolo minuto per incontrarsi, prendere appuntamenti, stipulare contratti o manifestare idee politiche e proteste.

Dal 1477 cominciò a tenervisi un affollato mercato quotidiano di frutta, verdura ed altri generi alimentari, e quello settimanale anche di utensili, cose vecchie, e libri usati.

C’era una volta… un lago a Piazza Navona

Nel 1651 papa Innocenzo X, Pamphilij, che aveva il più bel palazzo in piazza Navona, su consiglio della cognata Donna Olimpia, volle trasformare la piazza in un fondale di lusso per le passeggiate in carrozza dei nobili. Ordinò, perciò, di cambiare zona a “fruttaroli, regattieri, librai, et altri venditori di diverse robbe”. Con la piazza divenuta principale luogo di incontro della città, prese piede una usanza che rese famosa piazza Navona: il 23 giugno 1652 fu inaugurata da papa Innocenzo X e da sua cognata la consuetudine del il “lago di piazza Navona”.

Bambini e perfino adulti del popolo vi si immergevano per fare il bagno, giocare e fare scherzi, dopo essersi spogliati, tanto che un editto proibì di denudarsi per entrare in acqua.

Prima che fosse costruito il marciapiedi e alzato il livello centrale a fine ottocento, la pavimentazione della piazza era concava e si prestava ad essere allagata per dare frescura nei giorni d’estate.

“S’atturava la chiavica della funtana de mezzo – ricorda Giggi Zanazzo – e la piazza ch’era fatta a scesa, s’allagava tutta”.

Per circa due secoli, a partire da quell’anno, nei sabati e domeniche di agosto piazza Navona si trasformava in un lago.

L’evento coinvolgeva tutti, dai nobili che vi accorrevano in carrozza ai popolani, e molti fatti curiosi accaduti, vennero ingranditi nella memoria popolare e tramandati dalle cronache dell’epoca fino a tramutarsi quasi in leggenda.

Vere e proprie gare di invenzioni e sfarzo coinvolgevano le famiglie aristocratiche, che talvolta facevano teatralmente “solcare le acque” da calessi a forma di gondole o navi.

Si racconta anche del cavallo di un marchese che vi sia affogato, perché gli rimase incastrata una zampa in una buca. Fatti come questi, descritti con parole esagerate hanno alimentato la leggenda,legno e cartapesta, alcune con vele e rematori.

Bambini e perfino adulti del popolo vi si immergevano per fare il bagno, giocare e fare scherzi, dopo essersi spogliati, tanto che un editto proibì di denudarsi per entrare in acqua.

Nel 1676 il lago venne sospeso: si temeva che generasse “aria cattiva”. Tornò nel 1703, in onore della regina di Polonia in visita a Roma, dopo che il medico privato del papa, l’archiatra Giovanni Maria Lancisi, aveva dichiarato che non vi erano pericoli per la salute. In quell’occasione il principe Pamphilij entrò in acqua con un maestoso calesse a forma di gondola dorata.

Un cronista racconta che nel 1717 alcune dame “forse scaldate dal vino, spogliatisi si tuffarono in quelle acque” rischiando anche di affogare senza il pronto intervento di alcune persone gettatesi in acqua vestite.

Si racconta anche del cavallo di un marchese che vi sia affogato, perché gli rimase incastrata una zampa in una buca. Fatti come questi, descritti con parole esagerate hanno alimentato la leggenda

Si racconta anche del cavallo di un marchese che vi sia affogato, perché gli rimase incastrata una zampa in una buca. Fatti come questi, descritti con parole esagerate hanno alimentato la leggenda, alquanto inverosimile perché contrasta con tutte le stampe dell’epoca, che l’acqua potesse raggiungere in almeno un punto quasi l’altezza di un uomo, un metro e oltre. Sicuramente, invece, data la struttura della piazza e i livelli del basamento delle fontane e dei palazzi, l’altezza dell’acqua poteva difficilmente superare i 50 centimetri.  

Un altro cronista narra invece che nel 1730 il figlio del re d’Inghilterra si divertisse a gettare monete nell’acqua per vedere i ragazzini buttarsi in acqua vestiti facendo a gara per ripescarle. Un po’ come più tardi sarebbe accaduto nella Fontana di Trevi.

Il lago proseguì quale spettacolo popolare, luogo di incontro, corteggiamento, ma anche comoda occasione data ai cocchieri per rinfrescarsi e lavare le proprie carrozze, fino alla seconda metà dell’ottocento. Andò però via via perdendo la sontuosità, e rimasero soltanto gli spettacoli delle bande militari e dei pompieri. L’ultimo allagamento di cui si ha notizia venne effettuato nel 1865.

Fonte: Laboratorio Roma

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