Il monastero di Grimbergen torna a produrre dopo più di due secoli, e lo farà seguendo le ricette dei manoscritti medioevali
Non uno, ma addirittura due secoli, è questo il tempo che è trascorso dall’ultima volta che il monastero belga di Grimbergen ha prodotto della birra.
Anzi, ad essere gli anni trascorsi sono di più, ben duecentoventi. Per avere un’idea di quanto tempo sia passato, l’ultima volta che il monastero era operativo nel produrre la birra in Europa c’era ancora Napoleone Bonaparte, che aveva appena guidato quella che venne chiamata la campagna d’Italia.
La notizia, però, è un’altra: i monaci riprenderanno a produrre birra, ma soprattutto lo faranno seguendo le ricette medievali, prese direttamente dai testi sopravvissuti ai secoli e all’usura. L’archivio di testi medievali infatti è ricco di suggerimenti e descrizioni di procedimenti per i birrai dei tempi che furono e i monaci, ligi al dovere del rispetto delle tradizioni, hanno tutte le intenzioni di seguirle.
Il monastero fu fondato nel 1128 (quasi un millennio fa) e per secoli ha prodotto birra in modo artigianale e, già al tempo, tradizionale. Nel 1798 però, l’abbazia venne distrutta. Da qui l’interruzione dell’attività.
Recentemente il monastero è già apparso in alcune etichette di birre commerciali, ma sono state delle collaborazioni, come quella con Carlsberg. Oggi, però, l’idea è quella di fare un passo in più: tentare di avere la propria produzione, il proprio marchio e la propria distribuzione.