I mestieri del legno


intagliatore2Doratore.

Colui che faceva il mestiere di dorare: cornici, mobili, libri e S. Luca Evangelista era il loro protettore.

Ebanista.

(Anche Arbanista). Falegname che lavorava, con arte, il legno di qualità come l’ebano, del quale nel 1863 si scriveva: “Albero che nasce nelle Indie e altrove, il cui legno, dentro nero, fuori è del color del bossolo, di grana finissima, duro e assai pesante; è capace di un ben pulimento ed è usato per mobili di pregio e per lavori di tornio e di tarsia (intarsio)”. Di conseguenza, le caratteristiche della sua conformazione esigevano, dato anche il suo prezzo elevato, che chi lo lavorava fosse davvero Maestro capace. Ecco perché è rimasta ancora, fino ai giorni nostri, la qualifica di ebanista a quell’artigiano bravo che pure l’ebano non lo lavora più. Tanto bravo, che spesso aveva un proprio marchio. Infatti, nel 1927, il conte François de Salverte pubblicò il libro Les Ebanistes du XVIII Siècle nel quale erano riprodotti i marchi relativi a circa un migliaio di ebanisti.

Intagliatore.

Colui che trasferiva o realizzava l’intaglio disegni o scritti su pietra, legno, rame, avorio, argento ed oro. L’incisione era fatta per finalità ornamentali (sigilli, medaglie, cornici, ecc.) per finalità grafiche, quando venivano intagliali gli scritti allo scopo di riprodurli sulla carta per mezzo della stampa e per finalità d’arte.
Il celebre scultore moderno Pericle Fazzini nasce a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno, nel 1913, e vi rimane fino all’età di sedici anni, aiutando il padre artigiano del legno ed appassionandosi ai lavori d’intaglio. Vigorose e fantasiose figurazioni d’arte ad intaglio su legno di ciliegio le ha eseguite (1980) l’ottimo e geniale scultore americano (Stati Uniti) Robert Cook, fattosi etrusco, da molti anni, nel suo rifugio tra le colline di Canale Monterano, in vista dei Monti della Tolfa.

Intarsiatore.

L’artigiano che realizzava gli intarsi su legno e su pietra. Egli incideva in profondità il legno o la pietra per inserirvi — usando legni e pietre di tipo diverso da quelli del fondo — scene e motivi ornamentali. L’arte era conosciuta già nel ‘300 ed era coltivata soprattutto nelle botteghe dei falegnami.
André Boulle era, appunto, falegname, a metà del ‘700, alla Corte di Luigi XIV e creò un suo stile inserendo nei suoi mobili intarsi in ottone, avorio, tartaruga, madreperla. Intarsiatori italiani celebri furono Pietro Piffetti, a Torino (1750) con intarsi in ebano e legno di fico d’India e Giuseppe Maggiolini, a Milano (1770).

Documentazione ripresa da Antichi mestieri di Roma: un viaggio affascinante nel cuore della città tra artigiani, botteghe e venditori ambulanti alla riscoperta di curiosità, segreti e ambienti caratteristici di una vita urbana in gran parte scomparsa, Mario La Stella, Roma, Newton Compton, 1982

Immagini fornite da http://www.nughedusn.info/ e http://www.fratellisechi.com/

Per approfondire:

http://www.nuok.it/bulagna/un-intagliatore-di-legno-nel-centro-di-bologna/

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