Genius Loci: Via dei Funari


L’esplorazione di Roma a caccia delle impronte digitali dell’artigianato ci porta in via dei Funari

Riuscite a immaginare un periodo in cui corde e funi venivano torte a mano senza strumenti automatizzati? Ebbene un tempo quest’arte era puramente artigianale e sebbene non venisse praticata con il solo uso delle mani, ma ricorresse a macchine elementari, il mestiere dei funari certamente merita di essere ricordato.

Come molte delle arti e dei mestieri romani anche quella dei funari, ha una sua via dedicata, situata tra Piazza Mattei e Piazza Campitelli.

Secondo alcuni studiosi tale via, come molte altre della zona, si inseriva nella struttura della Crypta Balbi e del Circo Flaminio.

Portici e androni di entrambe le strutture, vennero usati fin dal primo medioevo, per ospitare attività artigianali.

L’attrazione principale della via è la Chiesa di Santa Caterina de’ Funari, sorta nel IX secolo e restaurata nel XIII secolo, che in seguito ospitò uno dei più antichi Conservatori di Roma.

Un altro punto di riferimento è il Palazzo Patrizi Clementi, noto soprattutto per le antiche colonne del Portico di Filippo, integrate nella sua struttura dopo il loro ritrovamento nell’Ottocento.

Purtroppo rimane poco dell’anima artigiana di questa via, ma ci fa piacere immaginare come doveva apparire un tempo, popolata dai mastri funari intenti a torcere fibre.

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