In viaggio nel tempo e nello spazio alla scoperta di Via degli Staderari e della Fontana dei Libri
Continuiamo a girare la nostra bellissima città in cerca delle impronte digitali del saper fare. D’altronde cosa sarebbe Roma senza la moltitudine di artisti, manovali e scalpellini che ne hanno plasmato l’aspetto e l’anima? Oggi andiamo alla scoperta di un luogo di artigianato ed arte: Via degli Staderari.
La Via è nota principalmente per la Fontana dei Libri, monumento che immortala le opere d’arte di carta, ma il suo legame con la cultura e con il saper fare è molto più antico.

Essa nasceva infatti come Via dell’Università, dall’iniziale vicinanza con la primissima sede dell’Università La Sapienza, allora un’istituzione pontificia.
Con l’ampliamento di Palazzo Madama, però la vecchia Via degli Staderari venne cancellata, costringendo i molti fabbricanti di stadere e bilance, fondamentali per mercanti e massaie, a trovare rifugio in questa strada.
L’antica via dell’Università si trovò così popolata da molte botteghe, che andarono a completare la vocazione culturale della strada.
Quasi a sancire l’unione tra il sapere teorico e quello pratico, nasce la Fontana dei Libri, un monumento al sapere progettato dall’architetto Pietro Lombardi e realizzata nel 1927, nell’ambito di un progetto che si poneva come obiettivo di ripristinare con l’arte i simboli dei mestieri perduti dei Rioni di Roma.
Ecco perché l’opera in travertino ci mostra la testa di cervo, simbolo del Rione di Sant’Eustachio, circondata da quattro libri.
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