La ricerca #RestartItalia rivela che per gli artigiani la ripartenza è digitale
Dire che gli artigiani e i piccoli imprenditori in questo periodo non siano sereni sarebbe sicuramente un eufemismo. Ma secondo una recente ricerca, in molti hanno già le idee chiare su come ripartire, puntando su e-commerce, social e altri aspetti del mondo digitale.
#RomaCreArtigiana già da tempo lavora per portare gli artigiani e creativi d’Italia nel mondo digitale, con iniziative quali #ZeroZeroCento e la geolocalizzazione delle botteghe; dai dati della ricerca #RestartItalia, sembra che questa sia la direzione scelta da molti.

#RestartItalia è uno studio condotto dalla community dei lavoratori della rete Wwworkers insieme all’impresa Tree e in collaborazione con l’Associazione Giovani Imprenditori (Agia) di Cia-Agricoltori Italiani e GammaDonna su oltre 400 realtà commerciali presenti in tutto il territorio nazionale. Il loro obiettivo, determinare come hanno affrontato il lockdown reinventandosi e riadattandosi ad un mercato cambiato di colpo.
Il crollo del 47,6% dei consumi registrato ad aprile da Confcommercio non ha certo fatto sconti e in molti hanno dovuto fare appello a tutta la propria creatività.
In questo poco confortante scenario, la ricerca #RestartItalia ha registrato un 27% delle aziende costrette a sospendere l’attività per adeguarsi al lockdown, ma un buon 31% è invece riuscita a rimanere aperta riducendo la produzione.
Il 16% degli imprenditori hanno riconvertito specifici prodotti o servizi cambiando in parte o del tutto i propri modelli di vendita.
Ma il dato più interessante in questo quadro variegato, è sicuramente la tendenza ad affidarsi al mondo digitale.
Le realtà sperimentate sono molte, come l’e-commerce di quartiere “Daje Shop” a Roma, che ha dato sostegno alle imprese locali, o come Mulinum, che piattaforma online che ha ricevuto circa 500 ordini al giorno per farine prodotte in Italia come il Maglificio Angorelle che ha integrato l’e-commerce con video chat di personal shopper.
Anche i diversi artigiani che hanno riconvertito le loro attività per produrre mascherine certificate hanno usato il digitale per rendere visibili le loro attività, come la già citata iMask o il Progetto Quid.
In tutti questi scenari, il 70% degli imprenditori ha dichiarato che internet e il digitale sono stati fondamentali per continuare a lavorare e non un elemento accessorio come nel passato.
Il 42% delle attività ha puntato soprattutto a nuovi modelli di comunicazione e di vendita, e l’87% degli intervistati ha aumentato l’uso dei social media.
Insomma artigiani e mondo digitale sembrano essere divenuti grandi alleati nella lotta alla crisi innescata dal Covid-19.