Come nascono le forme del pane pintau? Intervista a Rosalba Deiana 3


Rosalba Deiana, esperta nella lavorazione del Pane Pintau, organizza corsi di panificazione e laboratori per bambini e adulti sulla lavorazione del pane pintau. Come nascone le forme di questa antica arte? Abbiamo intervistato Rosalba per farcelo raccontare. (Intervista a cura di Tamara Mereu)

In tutta la Sardegna, in occasione di cerimonie di grande importanza (matrimoni, Pasqua , cerimonie religiose e festività importanti) il pane, alimento indispensabile, era preparato con particolare cura e meticolosità, nacque così, il pane cerimoniale o “Pani Pintau”.

Per i matrimoni nelle case degli sposi, si riunivano le migliori massaie del paese, quelle con le maggiori capacità artistico-manuali. Insieme realizzavano dolci e pani molto elaborati, finemente decorati. La lunga ed elaborata preparazione iniziava con la vagliatura delle farine, operazione svolta con grande attenzione, in modo da ottenerle il più possibile fini e pulite.

Rosalba Deiana, esperta nella lavorazione del Pane Pintau, dirige diversi laboratori per bambini, adulti e disabili dove continua a tramandare quest’arte alle nuove generazioni  attraverso l’organizzazione di corsi di panificazione. Rosalba opera  promuovendo la tradizione e partecipa da sola e con il suo gruppo di giovani allieve ad eventi e concorsi dedicati al Pane Pintau.

Come nasce la sua passione per la panificazione?

Vengo da una famiglia molto legata alle attività tradizionali, mio babbo operaio, mia madre casalinga. Sono stata una bambina molto curiosa nei lavori di casa; tra tutti i compiti, quello che mi appassionava era il compito della panificazione. Le mie mani ancora piccole, già allora iniziavano a creare le loro piccole “sculture” di pasta. Farina, acqua e rotelle erano i miei giochi preferiti. Il lavoro della panificazione iniziava allora dalla lavorazione del grano: “seccidì innoi, ca mi deppisi aggiudai”- siediti accanto a me, mi diceva mia madre. Dovevo aiutarla a togliere i chicchi spezzettati durante la trebbiatura, quelli attaccati dai parassiti e i semi estranei. Rimestava e lavava più volte il grano furriau. Il grano lavato e scolato veniva poi da lei riposto all’ombra, all’interno di canestri dedicati su canisteddu.

Come nascono le forme del pane pintau?

Nella mia famiglia, come in tutte le famiglie terteniesi, il pane rappresenta un alimento di prima necessità e, richiamando il rito della Comunione, assume il valore di Sacro. Il pane pintau ha sempre occupato un posto particolare nelle usanze locali; a Tertenia oltre a soddisfare il fabbisogno familiare, è un tramite attraverso il quale comunichiamo: possiamo trovare qualità e creazioni diverse, più o meno elaborate, in base alle ricorrenze religiose o sociali. Il pane pintau che la mia famiglia usava lavorare nelle “forme quotidiane” erano sa Coccoi de Gida, sa Tacca detta anche corocina, o su Culungioni. Quest’ultimo ad esempio viene lavorato in forme quadrate o rettangolari, mentre gli angoli, di forma triangolare, vengono incisi e successivamente tagliati lungo la parte più lunga. Ci sono poi i pani festivi, ad esempio quelli che onorano la Quaresima e la Pasqua, come il pane con l’uovo sa Coccoi de Ou, una forma elaborata in varie fogge con figure zoomorfe o floreali. O ancora su Pani e Canna, pane nunziale benedetto, portato dagli sposi come simbolo beneaugurante per tutta la famiglia.

Il pane pintau ha sempre occupato un posto particolare nelle usanze locali; a Tertenia oltre a soddisfare il fabbisogno familiare, è un tramite attraverso il quale comunichiamo

Quando la sua passione è diventata per lei una realtà professionale?

Quando si sposarono di figli di zia Letizia, lei mi invitò a lavorare il pane. Lei per me è stata una grande maestra, con grandi mani, ma soprattutto con un grande cuore. Mi ripromisi che anch’io avrei avuto la pazienza e l’amore necessari per portare avanti questa tradizione, perché quando le cose si fanno con amore e pazienza riescono sempre bene. Allora accadde che crescendo, avendo saputo della mia passione per la panificazione, venivo chiamata a lavorare i pani per le cerimonie festive. Andavo al forno per realizzare dei pani nunziali, fino a quando un giorno mi venne proposto di prender parte a un progetto per insegnare la panificazione a un gruppo di persone. L’occasione fu talmente piacevole e edificante per me, che da allora credo d’aver realizzato il mio sogno di bambina. Sapere e saper trasmettere, avere cura dell’educazione dei miei allievi che, nel tempo sono diventati un gruppo sempre più nutrito e comprendono bambini dai tre anni fino all’età adulta. Mai avrei pensato infatti che la passione dei bambini potesse risvegliare i ricordi di infanzia dei genitori, fino a portarli a venire da me, anch’essi, nel desiderio di vivificare le memorie dell’infanzia, pronti nell’apprendere l’arte del pane.

In che modo siete riusciti a valorizzare l’arte del pane pintau?

Il Pane Pintau è l’espressione della mia vita, il mio desiderio è di raccontare quanto più possibile di quest’arte e di quanto ruota intorno ad essa. Panificare è una occasione per stare insieme, un momento di condivisione e questa percezione del mio lavoro, mi ha portata a voler partecipare a numerose manifestazioni che in Sardegna hanno come obiettivo la promozione del pane rituale. Oltre a frequentare abitualmente le manifestazioni che la comunità terteniese ogni anno organizza, come le festività religiose della Parrocchia di Tertenia o Su Biginau Antigu, siamo stati ospitati presso il Museo del Pane Rituale di Borore in occasione di manifestazioni e concorsi, abbiamo avuto occasione di poter fare dei piccoli interventi in numerosi Paesi e cittadine della Sardegna e di raccontare la nostra esperienza grazie a Laore e alla Regione Sardegna. Continuo a valorizzare quest’arte in ogni occasione che mi consente di trasmettere il suo valore e la mia esperienza e in particolar modo continuo ad organizzare corsi di panificazione e perfezionamento delle forme del pane, in particolare del pane rituale. Ho avuto l’occasione di poter insegnare in dei laboratori scolastici e di poter seguire persone diversamente abili. La manualità mi consente di andare oltre alcuni impedimenti di carattere psicologico o fisico e diventa una occasione per socializzare senza intrattenere,creando dunque momenti di aggregazione sociale che veicolano l’apprendimento. Per me questo è fonte di orgoglio personale.

Quali sono le sue aspirazioni per il futuro di quest’arte?

Il mio sogno è sempre stato quello di creare un Museo del Pane, o comunque creare delle occasioni per poter presentare le nostre forme del pane tipiche terteniesi. Abbiamo pensato a una mostra itinerante, a dei laboratori di pane, anche se non voglio dirvi tutto oggi per aver il piacere di sorprendervi. Stiamo formando una Associazione per la valorizzazione e la promozione del pane pintau in quanto negli anni, l’affetto che mi è stato dimostrato è tale, che sento il desiderio di poter dare qualcosa di più, di poter offrire un luogo, un contenitore che possa essere il veicolo della nostra esperienza e che possa rappresentare questo mondo, testimoniando in primo luogo e in modo pregnante ‘arte del pane pintau quando ha capito di poter trasmettere la del territorio di Tertenia.

Si ringrazia Tamara Mereu per aver realizzato questa intervista, Rosalba Deiana per la disponibilità e infine Valeria Loi per la concessione delle immagini

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3 commenti su “Come nascono le forme del pane pintau? Intervista a Rosalba Deiana

  • Graziella Deiana

    Il pane pintau di Rosalba Deiana ha arricchito di cultura, bontà e di antica arte creativa i tavoli del matrimonio di mia figlia Eleonora con Stefano. Apprezzatissimo dai numerosi ospiti. Complimenti Rosalba.
    Graziella Deiana

  • antonellapinna

    buon giorno sono antonella pinna 60 anni prossima alla pensione. ,mi piacerebbe seguire i corsi che svolge . . i corsi li fa solo in sardegna. in attesa risposta saluto cordialmente.complimenti per i suoi pani pintau. antonella.

    • romartigiana

      Salve Antonella, l’Articolo è di qualche anno fa, perciò dovremo fare alcune verifiche per risponderti, ti aggiorneremo appena possibile.