Autore ed artista a livello popolare, rappresentava commedie con i burattini di legno. Il burattinaio poteva allestire, su richiesta, i suoi spettacoli in case private oppure le sue commedie avevano luogo all’aperto: nelle piazze o nei giardini pubblici. In questi luoghi egli si installava con una piccola torretta di legno, alta un paio di metri in modo da sovrastare il pubblico degli spettatori; aveva una finestra sul davanti, come un piccolo palcoscenico largo 70 centimetri ed alto 50. Nell’interno della torretta, attraverso un’entrata posteriore nascosta da una tenda, prendeva posto il burattinaio che faceva muovere i burattini di legno – variamente e completamente vestiti con abiti di stoffa – sul palcoscenico manovrandoli con le sue mani nascoste. Li faceva parlare modulando e cambiando la sua voce secondo ogni personaggio. La moglie del burattinaio ogni tanto girava tra il pubblico – prima che lo spettacolo finisse – ed in un piattino raccoglieva le offerte. Un luogo dove tradizionalmente nella buona stagione a Roma si poteva trovare il burattinaio era la terrazza del Pincio e si può dire che lo spettacolo era sempre affollato, oltre che di bambini felici per quel semplice divertimento, anche di persone adulte.
Scrive Giggi Zanazzo (1907) che un celebre burattinaio di Roma era Ghetanaccio (il soprannome di Gaetano Santangelo) che “se n’annava pè Roma tutt’er giorno, cor casotto sulle spalle, a scutrinà tutti li fatti de l’antri, pé ricacciacce quarche commedia pé li su burattini”. La satira era il suo forte. Ad esempio, Pulcinella domandava a Rugantino: “Dimme un po’ Rugantì, ma perché li signori danno a balia li fiji?” e Rugantino rispondeva: “Per imparaje da regazzini a succhià er sangue de la povera gente”. Ghetanaccio fu una figura così tipica che il grande attore romano Ettore Petrolini si produceva in Ghetanaccio, come personaggio del burattinaio dei tempi papalini.
Documentazione ripresa da “Antichi mestieri di Roma. Un viaggio affascinante nel cuore della città tra artigiani, botteghe e venditori ambulanti alla riscoperta di curiosità, segreti e ambienti caratteristici di una vita urbana in gran parte scomparsa”, Mario La Stella, Newton Compton Editori (1982)
Ente fornitore delle immagini: INDIRE-Fondo Materiali Scolastici e Archivi storici
Per approfondire:
https://it.wikipedia.org/wiki/Teatro_dei_burattini