Tre donne insegnano l’arte di piacersi grazie ai corsi di “Body Positive” in un negozio vintage
Cosa unisce la giovane titolare di un negozio vintage, una psicologa e una fotografa? Be’ nel caso di Chiara Petruccioli, Silvia e Maria Elena Cirillo le risposte sono molte, a partire dalla loro amicizia. Tra i molti aspetti che le uniscono c’è la filosofia “body positive“.
In cosa consiste? In un concetto di look non stereotipato, che pone al centro l’esigenza di ogni donna di trovare lo stile che la faccia sentire bella. Attraverso la moda vintage, particolare e colorata per definizione, si crea un percorso che finisce per valorizzare anche quei piccoli difetti che rendono le donne uniche.
Il principio “Body Positive” guida il negozio di Chiara, Mademoiselle, nel quartiere Pigneto di Roma, così come gli incontri e i workshop che ospita in questo spazio.
Le partecipanti, pardon le Mademoiselles, sono donne di ogni generazione, dagli under 18 agli over 50. Negli incontri si aprono, si confidano e imparano ad accettare loro stesse, circondate dai prodotti vintage di un negozio pensato per le loro esigenze.
<<Tutte abbiamo una bellezza da mettere in risalto>>
“Il nostro messaggio principale è che è normale avere dei difetti, ma non bisogna focalizzarsi solo su questi: tutte abbiamo una bellezza da mettere in risalto. Peccato che di solito non ci pensiamo: quando chiediamo alle partecipanti di elencare tre dei propri pregi spesso vanno nel panico”
racconta Chiara ai giornalisti del Messaggero, che di recente hanno riservato uno spazio a questa iniziativa.
Una filosofia che spinge le persone a star bene col proprio corpo senza volerlo necessariamente stravolgere. Il progetto in realtà nasce sui social e come tale si fregia di diverse altre campagne social. Come Selfie Love, iniziativa che vede le Mademoiselles pubblicare dei servizi fotografici con tanto di styltist personale, truccatrice e fotografa.
In questo senso la moda e lo stile non sono frivolezze, ne strumenti per perpetuare stereotipi, ma al contrario un modo per garantire benessere e accettazione.
D’altronde, come ama ricordare Chiara, la moda è stata storicamente uno strumento di cambiamento con i tailleur, le minigonne e molte altre provocazioni. Un’iniziativa sicuramente molto interessante che si aggiunge alle molte iniziative del saper fare a firma femminile che promuovono valori sociali.