Storie Artigiane: Massimo Ferri e FerRicicli


Continuiamo a raccontare le storie che rendono unici gli artigiani di Roma e dintorni, le loro passioni, le loro difficoltà i loro traguardi: oggi parliamo di Massimo Ferri, creatore di “FerRicicli”

Quella di Massimo Ferri è un’attività davvero speciale, “FerRicicli” infatti è un’officina dove vecchie biciclette trovano una nuova vita. Riparate, riverniciate e aerografate, queste bici rinascono e diventano dei pezzi d’artigianato.

Romano verace, cresciuto a bottega con il padre, Massimo ci spiega come è nato “FerRicicli” e perché: “Questa nasceva come officina di moto. Abbiamo visto il periodo delle vespe, degli scooter. […] Sono sempre stato appassionato di bici e di ciclistica, perciò qualche anno fa ho pensato di creare un’attività che si dedicasse alle biciclette.

Un’innovazione che trova spazio in un luogo storico, comparso sullo sfondo del celebre film “I due Carabinieri”, con Verdone e Montesano.

Massimo Ferri una delle biciclette

In realtà ho unito varie passioni, come la falegnameria, il disegno e l’aerografia. Prima facevo le aerografie sui caschi e sugli scooter, poi è diventata una cosa meno in voga e quindi ho pensato di usarle sulle biciclette. L’esperienza che avevo su altre superfici l’ho riportata sulla ciclistica.

“Prendo delle bici che uno butterebbe nell’immondizia e le faccio diventare un qualcosa che funziona e che è anche bello da guardare”

Quella di Massimo Ferri è anche un’attività improntata al riuso, un tipo di produzione sostenibile di cui si parla molto ultimamente, parlandone Massimo ci ricorda che “E’ un modo di lavorare vecchio. Io ho iniziato da ragazzino, con le Vespe i Ciao e allora si faceva davvero riparazione. Non c’era l’idea degli scooter moderni di sostituire le parti, si cercavano e si inventavano mille modi per farlo funzionare. Ho ripreso quel modo di lavorare e l’ho trasposto sulle biciclette. Con poca spesa riesco a fare qualcosa che poi viene carino e in cui ci posso mettere qualcosa di mio. […] Prendo delle bici che uno butterebbe nell’immondizia e le faccio diventare un qualcosa che funziona e che è anche bello da guardare

Massimo Ferri: una delle biciclette

Come tutti coloro che vivono di artigianato, nel percorso di Massimo non sono mancate le difficoltà, e in effetti quando gli chiediamo di raccontarcene alcune risponde: “Sono tante, perché c’è poco in giro che preserva veramente l’artigianato. […] Non puoi nemmeno pensare di ottenere aiuti dallo Stato. […] Molte scelte sono state fatte per distruggerlo, l’artigianato“.

Tra le difficoltà più grandi, Massimo elenca le difficoltà burocratiche per amministrare la bottega e quelle che regolano l’ingresso di potenziali apprendisti.

“Questo lavoro sulle biciclette è una cosa prettamente mia e mi dà continuamente soddisfazione”

Gli chiediamo invece quali sono le soddisfazioni che avuto in questi anni e la risposta è entusiasta: “Ce le ho continuamente!” ci dice. “Questo lavoro sulle biciclette è una cosa prettamente mia e mi dà continuamente soddisfazione. Quest’estate ad esempio è venuta in negozio una coppia di Norvegesi che avevano visto il mio sito e mi hanno cercato per conoscermi. Questa è stata l’ultima di tante.”

Massimo Ferri: una delle biciclette

Insomma, nonostante le fatiche, Massimo Ferri ha dato vita ad un’idea originale e molto personale, che gli ha permesso di unire molte delle sue passioni e di regalare ai suoi clienti dei veri pezzi unici.

Non resta che andare in Via dei prati della Farnesina, 8 per conoscerlo di persona e scoprire le sue creazioni.

 

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