Angela Iadicicco tra le finaliste della selezione regionale del Lazio di MarteLive 2021 è stata valutata dalla giuria di #RomaCreArtigana come la giovane creativa più promettente per il settore Moda.
Ciò che ha interessato della sua proposta è la creatività e il suo percorso del tutto libero, fuori da accademici sentieri.
La creatività espressa da Angela si ispira alla natura che fiorisce sempre con nuova vita, ciclicamente, ugualmente, diversamente, appunto come può fare un albero di ciliegio nella sua biologica “creazionalità” ad ogni inizio di primavera, esprimendo nuove atmosfere in colori, volumi, luminosità e profumi.
E’ assai possibile restare affascinati dalla particolare ricerca di perfezione artistica con cui le culture orientali, nel caso di Angela quella giapponese, si confrontano con la creatività.
Angela vuoi raccontarci da dove e quando ha avuto origine la tua spinta creativa?
Non saprei individuare un momento esatto in cui ho iniziato a dare sfogo al mio estro. Sono sempre stata molto creativa e curiosa, fin da piccolina. Credo che la creatività sia qualcosa di innato e che la curiosità sia per essa un grande nutrimento. Da bambina prima e da adolescente poi, la voglia di dare sfogo a ciò che riuscivo a sognare ed immaginare con la fantasia, mi ha dato modo di sperimentare. Ho iniziato cucendo gli abitini per le mie bambole con una piccola macchina giocattolo, ho proseguito indossando io stessa dei capi da me cuciti da autodidatta, ho terminato studiando con dedizione e tenacia, trasformando la mia grande passione nel mio splendido lavoro di cui sono sinceramente innamorata.
L’Hanami ovvero “guardare i fiori” è l’usanza tradizionale giapponese, di godere, tutti, della bellezza della fioritura primaverile dei ciliegi. Perché hai scelto di legarti alla cultura ed alla tradizione del Giappone?
Ho scoperto questo termine e quindi questa pratica millenaria, durante il periodo di quarantena.
Simboleggia la vita, la rinascita, la transitorierà delle cose, anche quelle più belle ed il goderne, proprio perché effimere. I fiori di ciliegio, ad esempio, raggiunto il culmine della loro bellezza, si lasciano poi cadere al vento.
L’ho trovato così affascinante che ho deciso di continuare a cercare informazioni. Questa voglia di scoprire sempre di più, il fatto che continuava a risuonarmi in testa “Hanami, Hanami..” era come se mi attirasse a sé.
Durante la mia produzione, utilizzo spesso, come elemento decorativo, i fiori, quasi come se volessi in questo modo, cristallizzare la loro caducità per renderli eterni.
Hai dato al tuo marchio il nome “Hanami Couture”, la Couture, ovvero “arte della sartoria” è il cucire artigianale destinato alla donna e nell’ambito della Moda si lega a haute, per sottolinearne l’esclusività e un godere non per tutti. Cosa ti ha ispirato la scelta di questo binomio?
Mi piacerebbe che ogni capo raccontasse una storia, una storia unica e personale per chi lo indossa e per chi lo guarda.
Che una gonna possa narrare di una gita al mare, una domenica di settembre.
Che un abito, evochi il profumo della lavanda in un campo in Provenza.
Che una blusa, ci ricordi di nostra nonna che stendeva il bucato che profumava di sapone di Marsiglia.
E vorrei continuare a sperimentare affinché, forse, un giorno, tutte queste storie potranno essere evocate.
Con un guizzo creativo e la giusta sperimentazione, tutto può divenire un capo da indossare. Le materie plastiche possono diventare accessori, la natura viva, come per l’appunto un fiore, essiccato, può diventare un bottone o una spilla, una tela bianca un bellissimo abito dipinto, dei minerali possono diventare pietre preziose per i nostri capi d’abbigliamento. Ecco perché dico che “molte arti, possono convergere in un unico progetto”.
Nella tua presentazione al concorso di Marte Live, hai utilizzato questa frase: “Sono convinta che non si possano porre freni alla creatività e che molte arti e passioni possano convergere in un unico progetto”. E’ stato interessante leggerla ed osservare le tue creazioni; dipingi i tessuti con cui crei quella che chiami “capsule”. Dove vorresti che trovi convergenza la tua creatività ovvero cosa sogni di raggiungere con essa?
Credo che in un mondo che ci spinge sempre di più all’omologazione, all’essere ciclicamente, perennemente attenti all’approvazione ed alla conferma dai modelli sociali, culturali, stilistici che ci vengono imposti, uscire dagli schemi o almeno provarci, sia una grande conquista. Alcuni capi che creo sono destinati ad un pubblico sia maschile che femminile, indistintamente. Mi piacerebbe che le persone si sentissero libere di esprimere se stesse indossando qualcosa che le faccia sentire belle ed a proprio agio.
Angela Iadicicco è nata a Caserta, romana d’adozione ma cittadina del mondo. Appassionata d’arte, di cinema, musica cantautorale. Viaggiatrice instancabile e curiosa.
Sarta e modellista, ama la moda ma ancor di più la sperimentazione in moda. E’ convinta che non si possano porre freni alla creatività e che molte arti e passioni possano convergere in un unico progetto.
E’ una persona creativa, maniaca dell’handmade, amante del vintage. Sempre alla ricerca della perfezione e dell’unicità e proprio su questa unicità, questa perfezione, questa sperimentazione, ha fondato il suo marchio, Hanami Couture.
Fin da bambina ha sognato di fare un lavoro che esprimesse tutto ciò che aveva nel cuore, tutto il mondo strabiliante che poteva trovare solo nei suoi sogni e che le permettesse di manifestare il suo estro.
Tutti i prodotti sono studiati, progettati e interamente realizzati a mano da Angela.
Il concept alla base è quello di creare capi unici nella loro interezza, che siano come tele da indossare, che parlino di arte, di amore, di esclusività.
Abiti che siano come un messaggio d’amore scritto da chi li ha creati e destinato a chi li indossa.
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