A Londra c’è una bottega che realizza splendidi mappamondi artigianali


Esistono solo due aziende in tutto il mondo che producono mappamondi artigianali fatti a mano. Una di queste si chiama Bellerby Globemakers e si trova a Londra

Da anni spero di trovare il coraggio, buttare il cuore oltre l’ostacolo e poche cose in un bagaglio a mano, quel bagaglio leggero leggero che non ho mai imparato a fare; girare il mappamondo, quello che Zia Milena mi ha regalato per la Prima Comunione, chiudere gli occhi, puntare il dito e far decidere la destinazione al fato. Partire e vagare.

Ultimamente, il pensiero sta diventando sempre più un chiodo fisso, un’ossessione. Solo che, oltre al coraggio, non trovo più nemmeno quel mappamondo; è finito chissà in che scatolone, cantina, mansarda, box… Perso in qualche trasloco, insieme a una parte di me.

Ora, so bene che in tempi di smartphone sempre connesso e Google sempre pronto sugli attenti, un mappamondo certo non è la conditio sine qua non per decidere la destinazione un viaggio, ma vuoi mettere il romanticismo di un globo rotante su cui poter puntare il dito?

Forse potrei rivolgermi a Bellerby Globemakers, che realizza a mano bellissimi mappamondo attraverso tecniche tradizionali ma con un design bello e moderno.

Messe a dura prova dall’avvento di Siri, Google Maps, GPS e soprattutto da chi produce orrendi mappamondo in plastica (magari con la luce dentro) per pochi Euro, pare che al mondo resistano solo due aziende in grado di realizzare dei prodotti artigianali di questo livello. Una di queste è la Bellerby Globemakers per l’appunto.

L’azienda ha sede a Londra e ha un’interessante, se pur abbastanza recente, storia. Tutto ebbe inizio nel 2008, quando Peter Bellerby si mise alla ricerca di un bel mappamondo da regalare a suo padre per l’80° compleanno.

Le due opzioni sul mercato erano quelli orrendi e plasticosi prodotti in serie per poche sterline o dei costosissimi mappamondo antichi scovati in negozi di antiquariato, e non accontentavano Peter, che così decise di realizzarne uno da solo. Il processo però si rivelò più lungo, complicato e costoso del previsto e dopo due anni spesi a tentare di realizzare il mappamondo artigianale perfetto, decise di trasformare lo sforzo in un’opportunità di lavoro.

Fonte: FrizziFrizzi

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