Roma, per unire i laboratori artigiani e le botteghe nasce l’associazione ALVA


Nasce ALVA, un’associazione di piccoli artigiani e di laboratori di vicinato alimentare che tutela e valorizza la tradizione enogastronomica italiana!

Nasce ALVA, un’Associazione dei Laboratori ed Esercizi di Vicinato del centro di Roma, che chiama a raccolta tutte le attività di artigianato alimentare con la ferma volontà di fare opposizione al nuovo regolamento n 47/2018 sui negozi di vicinato, voluto dall’amministrazione comunale in quanto risulta in contrasto sia con la normativa nazionale ed europea che con le più basilari regole del buon senso.

La nuova delibera, infatti, prevede il divieto di consumo sul posto di vino e birra all’interno delle attività. Sempre più persone in strada, con bottiglie di vetro in mano che consumano accampati dove capita ed enormi quantità di immondizia agli angoli delle strade, nei vicoli e sulle scalinate nel Centro di Roma.

Come si può spiegare ad un cliente, poi, che se vuole consumare un pezzo di pizza, un panino o una insalata nei nostri locali deve farlo in piedi e scomodo e la sua birra dovrà berla all’esterno del locale artigianale.

Questa delibera, così come è stata approvata, avrà come conseguenza la chiusura dei nostri esercizi “veri laboratori artigianali di prodotti italiani” ed il proliferare dei minimarket, attività aperte tutta la notte che vendono alcol a basso prezzo ai giovani

Ci uniamo al coro delle associazioni dei residenti che da anni lottano per trovare un modo di migliorare il decoro di questa nostra città. Questa delibera, così come è stata approvata, avrà come conseguenza la chiusura dei nostri esercizi “veri laboratori artigianali di prodotti italiani” ed il proliferare dei minimarket, attività aperte tutta la notte che vendono alcol a basso prezzo ai giovani. I laboratori di artigianato alimentare sono la migliore espressione sul territorio delle varietà e tipicità dell’arte culinaria italiana che ci ha reso famosi e ambiti da tutto il mondo.

Questa delibera ci mette in pericolo e causerà la chiusura di molte attività con la conseguenza che avremo sempre più botteghe artigianali chiuse e meno decoro urbano. Se fino a qualche anno fa l’unica scelta era il ristorante, oggi, con l’evoluzione del turismo e con sempre più giovani che viaggiano, l’alternativa che noi rappresentiamo è al passo con i tempi e in linea con ciò che proprio gli avventori chiedono ovvero un’ alternativa più economica e informale al classico ristorante.

Abbiamo incontrato la CNA per organizzare, insieme ai comitati dei residenti (e le associazioni dei pubblici esercizi) un incontro per studiare delle modifiche che siano veramente a tutela del decoro, dei residenti e dei lavoratori, e poi proporle all’amministrazione comunale, a cui chiediamo un incontro che auspichiamo in tempi brevi.

L’ALVA, inoltre, contesta le norme relative alla limitazione dell’area destinata al consumo sul posto in uno spazio separato; l’utilizzo di arredi minimali ( perché il cliente deve mangiare scomodo e senza un piano abbinabile ad uno sgabello?); la messa a disposizione della clientela di tovaglioli, stoviglie e posate monouso, biodegradabili e compostabili; il divieto di proseguire l’attività artigianale con possibilità di effettuare il consumo dei prodotti gastronomici sul posto in caso di cessione o affitto dell’azienda. I nostri clienti italiani e stranieri saranno costretti a mangiare in piedi, senza nemmeno un piano di appoggio,  o seduto senza un tavolino e consumare gli alcolici al di fuori del locale.

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