A Monti rischia di chiudere un’altra bottega artigiana 1


Lui è Michele Paternuosto. La sua tecnica si chiama Encausto, utilizzata dai romani, ma conosciuta anche sulle sponde del Nilo e all’ombra del Partenone

Michele Paternuosto

Passeggiando per il rione Monti diretti al Colosseo, può capitare d’imbattersi nella piccola bottega di una maestro artigiano che ha studiato sul Naturalis Historia di Plinio e il De architectura di Vitruvio per riportare alla luce l’Encausto, un’antica tecnica di pittura a cera utilizzata dai romani, ma conosciuta anche sulle sponde del Nilo e all’ombra del Partenone.

Ha provato a riprodurla e dice di essere riuscito dove anche Leonardo avrebbe fallito mentre dipingeva la battaglia di Anghiari nel 1503: la cera si sciolse e l’opera andò perduta. Almeno così racconta lui, Michele Paternuosto, decoratore autodidatta studiato e apprezzato da importanti critici d’arte per l’ applicazione delle sue scoperte su intonaco, legno, tela, cotto e marmo dove prendono vita ritratti, motivi floreali e statue classiche.

Mi sono dato un anno di tempo, poi chiuderò bottega. Qui non passa più nessuno per giornate intere da quando hanno bloccato l’accesso alle auto. Un paio di anni fa con le mie due figlie abbiamo aperto una partita Iva e tra commercialista, tasse e permessi abbiamo già speso 20 mila euro

Purtroppo anche il maestro Michele, com’è già avvenuto con altri artigiani del quartiere, non naviga nell’oro e, se qualcosa non cambia, non resisterà a lungo: «Mi sono dato un anno di tempo – spiega – poi chiuderò bottega. Qui non passa più nessuno per giornate intere da quando hanno bloccato l’accesso alle auto. Un paio di anni fa con le mie due figlie abbiamo aperto una partita Iva e tra commercialista, tasse e permessi abbiamo già speso 20 mila euro». Ma non è solo un problema economico: «In casa nessuno vuole più sentir parlare di pittura e anche io sono molto demoralizzato. Vorrei poter trasmettere ai giovani quello che ho studiato, ma le tante promesse non si sono mai concretizzate…».

Eppure, Claudio Strinati, nel 2000, quando era sovrintendente del Polo museale di Roma scriveva: «Nel lavoro di Paternuosto competenza artigianale e spirito di ricerca hanno trovato un interessante punto di equilibrio. Alla maniera di certi antichi che ci hanno lasciato insegnamenti preziosissimi».

Articolo a cura di Flavia Fiorentino, continua a leggere su il Corriere della Sera

Condividi con:



Lascia un commento

Connect with:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Un commento su “A Monti rischia di chiudere un’altra bottega artigiana