L’argentiere del Papa: artigiani in crisi ma la città ha bisogno di noi


Nella bottega storica di Franchi in via Tor di Nona: “la burocrazia ci impedisce di fare formazione ai giovani ma ho un piano di rilancio anche per un turismo di qualità”

Insieme al padre Adolfo e al fratello Roberto ha realizzato l’anello del Pescatore per papa Ratzinger e riprodotto disegni di Federico Fellini, forgiato pochette in oro commissionate da Bulgari ma anche restaurato modellini di aerei e riparato orecchini di bigiotteria «perché gli artigiani sanno fare tutto, dal piccolo al grande, dalla latta al bronzo all’oro – precisa Claudio Franchi, argentiere, titolare di una bottega storica in via Tor di Nona -. Un lavoro con una storia e un’anima che però nel nostro Paese non viene valorizzato ma penalizzato: da tassazioni non proporzionate all’effettivo reddito fino a cavilli burocratici incomprensibili e defaticanti».

Due lauree ottenute mentre lavorava, la prima in Sociologia a 21 anni, la seconda in Storia dell’arte a 33,dopo più di mezzo secolo che la famiglia lavorava l’argento in via della Croce 14, nel 2002 viene sfrattata perché l’affitto richiesto, nel frattempo, si è decuplicato. «Mi considero un sopravvissuto a una strage contro saperi antichi», prosegue Franchi. «Nel 2003 il sindaco Veltroni, insieme all’allora assessore al Commercio Valentini lanciò un progetto polifunzionale di arti e mestieri che prevedeva il recupero delle botteghe del Comune in via Tor di Nona abitate da abusivi. Erano 16, le assegnarono tutte: c’era l’impagliatrice, la cappellaia, il burattinaio (del Gianicolo, ndr.), un marmista e chi lavorava la ceramica. Ora siamo rimasti in tre: noi, l’Antica fonderia Lefevre e la bottega di street art di JBrock. Siamo arrivati al punto che, con tutti gli oneri da pagare e l’ansia di affrontare la burocrazia, lavorare non è più conveniente. Molti chiudono e poi magari continuano il mestiere nascosti in qualche garage. I romani ormai comprano pochissimo, noi riusciamo ad arrivare a fine mese soltanto perché vendiamo tanto all’estero, ho il sito web ma niente vendite online: i miei oggetti si devono toccare. Capita che arrivi qui un americano, s’innamori di un vassoio, lo porti negli Stati Uniti e così scatta il passaparola».

Considerando l’artigianato di qualità un presidio contro il degrado che ha già abbondantemente invaso la vicina via dei Coronari, ex strada degli antiquari oggi straboccante di outlet e souvenir a basso costo, Franchi ha messo a punto un piano che verrà presto sottoposto a Comune e Regione: «Abbiamo coinvolto tre rioni a vocazione artigiana: Parione, Monti e San Lorenzo dove tre artisti per zona rappresenteranno l’alter ego vivente (e ancora operante) di ciò che si trova nei siti museali e nelle chiese del loro territorio. Un’inedita esperienza di turismo culturale e un percorso mirato a promuovere e commercializzare prodotti di manualità colta di segno romano. Un progetto – conclude l’argentiere – che potrebbe rappresentare un prototipo da estendere in altre zone della città».

Franchi ama definirsi anche «produttore del bello» ed è amareggiato che la trasmissione del sapere artigiano sia un’attività a dir poco eroica. «Secondo il testo unico sull’artigianato – aggiunge ancora – la commissione che deve decidere se si hanno i requisiti di bottega-scuola è composta da un membro dell’Inps, un esperto di materie giuridiche, uno di Unioncamere e altri cinque tecnici di questioni del lavoro, di economia e finanza. Inoltre si può insegnare soltanto se affiancati da un ente di formazione esterno sovvenzionato da Stato e Regione. La componente principale del maestro d’arte è trasferire conoscenza, ma noi, con tutte queste normative che ci accerchiano, siamo rimasti maestri senza allievi. Un apprendista non lo posso assumere perché alla fine dell’anno, quando l’ho pagato 15mila euro, il fisco “presume” che io allora ne abbia guadagnati almeno 30mila. Infine – conclude l’argentiere – va inserito in un circuito di formazione esterna a nostre spese».

 

Articolo di Flavia Fiorentino pubblicato su “Il Corriere della Sera” del 12-03-2017

 

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