La Latteria, nel cuore di Trastevere ottime materie prime e semplicità


La Latteria è un luogo storico della Roma Trasteverina, qui un paio di secoli fa c’era veramente una stalla con una mucca…

“La Latteria” nel 1955

Trastevere è un quartiere per molti versi affascinante, ma da un punto di vista gastronomico nasconde molte insidie. Per questo siamo contenti di segnalare dei posti nuovi che puntano tutto sulla qualità.

È il caso di Latteria, un locale a dire il vero non proprio nuovo, in quanto già esistente e conosciuto come bar da Saverio, ma che da qualche mese ha cambiato nome, look e offerta gastronomica.

Nella sala adiacente a quella d’ingresso ci sono ancora alcuni elementi, sapientemente recuperati, che testimoniano la vecchia destinazione d’uso della struttura: una vera e propria stalla con tanto di mucche da mungere. Di tempo ne è passato da allora, ma volendo il latte lo trovate ancora, ovviamente non più quello fresco appena munto, ma in bottiglia e pastorizzato per fare una buona colazione mattutina.

Questo è solo uno dei tanti momenti della giornata in cui si può venire qui, visto che il locale rimane aperto fino a sera, offrendo la possibilità di un pranzo, di un aperitivo (anche con musica dal vivo) e di una cena. Il menù è snello e varia con le stagioni, con pochi piatti cucinati e con una particolare attenzione alle materie prime. Ad esempio per la carne della tartare ci si rifornisce dalla Bottega Liberati, i salumi sono quelli di Re Norcino (ottima la sua norcinella, una mortadella leggera e gustosa), i carpacci di pesce sono firmati Moreno Cedroni e le verdure provengono da Er Cimotto, nota frutteria di quartiere.

Da bere si sceglie da una lista un po’ ristretta che contiene vini e birre, oppure dall’offerta alla mescita ben scritta sulla lavagna interna, mentre su quella esterna sono riportati solo i vitigni. Il servizio è informale e cortese, con il personale prodigo nel dare informazioni sul cibo e sul vino e nel raccontare le origini del posto; tende a rallentare un po’ quando il locale è pieno.

Articolo a cura di Fernanda d’Arienzo, continua a leggere su Roma Corriere

Condividi con:


Lascia un commento

Connect with:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *