Campo de’ Fiori


Campo de’ Fiori è uno dei luoghi più conosciuti e famosi in tutto il mondo della città di Roma.

È la piazza del mercato per antonomasia, forse per questo è considerata come uno dei luoghi romani più popolari, dove è possibile ancora trovare il romano verace, come quello del film dal titolo “Campo de’ Fiori”, magistralmente interpretato da Anna Magnani e Aldo Fabrizi, icone della romanità positiva e autentica.

Con tutta probabilità, la Piazza deve però il suo nome, non tanto alle merci vendute sulle bancarelle – frutta, ortaggi e fiori – ma, piuttosto, al fatto che fino alla metà del Quattrocento qui vi era solo un campo fiorito.

I vicoli intorno, sono sempre stati dimora delle botteghe artigiane e, in molti casi, hanno conservato, ancor oggi, il loro aspetto medioevale. Quando la Piazza fu fatta lastricare da Papa Callisto III, nel quadro di una ristrutturazione del Rione Parione, ebbe inizio una rivalutazione generale dell’intera zona, che iniziò a vedere la costruzione dei primi palazzi patrizi.

La Piazza, collocata tra Corso Vittorio Emanuele II e la splendida Piazza Farnese, dalle prime ore del mattino fino all’ora di pranzo, è un brulicare di persone che vanno a far la spesa aggirandosi tra i banchi del mercato, richiamati dalle voci dei venditori che promettono e reclamizzano la merce migliore al prezzo più basso; mentre, dal tramonto a tarda notte, è il luogo di ritrovo per eccellenza dei giovani romani e dei turisti che la popolano dentro e, soprattutto fuori, dei numerosi e piacevoli locali che si trovano nella Piazza.

Curiosità

Campo de’ Fiori rimase per diversi secoli il principale luogo delle esecuzioni capitali nella città di Roma. Qui, nel Seicento, fu mandato al rogo il monaco filosofo domenicano Giordano Bruno, in omaggio al quale una statua si erge al centro della piazza; fu fatta costruire appena dopo l’Unità d’Italia e rappresenta il monaco rivolto verso il Vaticano con uno sguardo severo ed accigliato di rimprovero.

Ne è autore lo scultore Ettore Ferrari che in questo modo interpretò i sentimenti popolari in forte e diretta polemica con il Papa, che solo pochi anni prima, aveva mandato l’esercito francese a reprimere duramente nel sangue la Repubblica Romana.

Documentazione ripresa da visitlazio.com

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