“BreviMano” l’App che mette in contatto diretto apprendisti e artigiani 1


Sviluppare un’app mobile che metta in contatto diretto apprendisti e artigiani senza l’invio del curriculum. È questa la rivoluzionaria mission di Brevimano, la startup che intende promuovere il rilancio occupazionale dei giovani nelle botteghe di mestiere italiane attraverso le nuove tecnologie digitali.

L’idea nasce a Berlino, da due studenti italiani under25, Riccardo Colnaghi e Lorenzo Andreoli, frequentanti un master di Management per il settore pubblico presso l’Hertie School of Governance.

«In questo contesto – spiega Riccardo, co-founder di Brevimano – ci era stato richiesto di applicare le nuove tecnologie per risolvere un problema sociale di un paese europeo. Così, noi due, unici studenti italiani del corso – racconta – abbiamo pensato che il primo problema sociale da risolvere era chiaramente quello della disoccupazione giovanile in Italia, oggi vicina al 40%, andando ad indagare tra le sue cause e cercando di incrociarlo con un settore che offre invece interessanti opportunità lavorative: l’artigianato».

Ed è in quel preciso istante che scocca la scintilla e prende forma l’idea di utilizzare il binomio tecnologia-tradizione per agevolare la ricerca di apprendistati e tirocini nell’ artigianato, un settore dove la ricerca di personale si basa ancora principalmente sulle conoscenze personali. «Gli artigiani saranno finalmente dotati di uno strumento che gli consentirà di trovare collaboratori motivati, con competenze specifiche per il loro campo e tipiche delle nuove generazioni uscendo dalle classiche logiche del limitato network personale e del passaparola».  Mentre permetterà ai giovani, desiderosi di apprendere un mestiere e lavorare in bottega di ricercare opportunità di tirocinio, apprendistato e vere e proprie offerte di lavoro eliminando il curriculum. «La nostra app ci permette di andare oltre la staticità e inadeguatezza del curriculum creando un’interazione dinamica e diretta». Più che ad una tradizionale app per il recruiting, Brevimano è più simile ad un social network. A differenza dei metodi attuali, la chiave del successo di Brevimano è la capacità di utilizzare dinamiche tipiche del mondo dei giovani e delle app come gamification, crowdsourcing, condivisione ed immediatezza per rendere l’incontro fra candidati ed artigiani facile, diretto e soddisfacente.

«Con Brevimano – afferma Riccardo – l’artigiano può fare tre tipologie di domande con cui delinea un profilo molto dettagliato del candidato ideale. Le domande vengono inoltrate a tutti i candidati che hanno espresso interesse per quel settore, i quali possono rispondere anche in tempo reale alle domande dell’artigiano». I candidati vengono classificati in base alle loro risposte così l’artigiano eviterà di doversi leggere decine e decine di pagine di CV trovando subito chi stava cercando. Ciò da una flessibilità che nessuna piattaforma attualmente in uso è in grado di offrire. Per di più̀ i candidati sono stimolati ad utilizzare e condividere le domande e l’app con i loro amici, attraverso un processo di gamification e crowdsourcing che li premia per la loro attiva partecipazione e la condivisione».

E’ stato da poco ultimato un prototipo Alfa della piattaforma formato app che sarà attiva da i primi giorni di Aprile per una fase iniziale di testing circoscritta alla provincia di Varese e zone limitrofe, area notoriamente densa di realtà aziendali artigiane. «Per questa fase, stiamo definendo un piano di collaborazione con una associazione di categoria del settore che ci permetta di promuovere più facilmente il servizio tra gli artigiani locali e organizzare incontri con i ragazzi di istituti tecnici, professionali e i licei della provincia. Questa prima fase iniziale di test ci permetterà di ottimizzare la piattaforma, disegnandola sempre più su misura per le esigenze specifiche degli artigiani con cui lavoreremo a stretto contatto».

Cavalcando l’onda dei social, per promuovere il loro progetto, Riccardo e Lorenzo hanno aperto una pagina Facebook e un account Instagram  con immagini, video, storie e ad essere immortalate, invece dei volti, sono le mani di chi lavora in bottega e tramanda un mestiere artigiano«vogliamo abbattere alcuni classici stereotipi di chi non conosce i lavori manuali. E’ infatti percezione comune tra i ragazzi identificare l’artigiano con l’anziano fabbro o falegname di bottega, spesso non istruito, con scarse opportunità di guadagno ed esperienze internazionali. La realtà che comunichiamo tramite i social e futuri eventi che stiamo pianificando è invece ben diversa, fatta di un settore altamente diversificato dal vastissimo artigianato tradizionale al nuovo 2.0 tecnologico e caratterizzata da imprenditori di livello che si affacciano con successo sui mercati esteri tramite l’export».

articolo di Rita Maria Stanca

pubblicato il 17-03-2017 su Il Corriere della Sera Blog

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