Collettiva d’Arte e Design “Arredare con… l’Arte”


“Arredare con… l’Arte” By F.A.C.I

Dall’8 Maggio al 2 Giugno 2016

Presso l’Area Archeologica dello Stadio di Domiziano Piazza Navona Roma

Collettiva d’Arte e Design

1° Comunicato Stampa del 2 Marzo 2016

Il Design del Maestro Giovanni Zanon

La collettiva d’Arte e Design “Arredare con… l’Arte” è una realtà per vivere al meglio il nostro habitat naturale. Il Maestro Giovanni Zanon da sempre propone l’Arte Antica e Moderna nei suoi arredamenti, in una scenografia che esalta e inserisce l’Arte quale complemento essenziale. Dal primo Atelier di Valentino a Roma, agli arredi esclusivi di Luchino Visconti, da New York a Tokyo, il Maestro determina da sempre il buon gusto e la manualità del made in Italy. Abbiamo invitato Artisti e Artigiani a far parte di questa scenografia, desideriamo influenzare ed offrire l’Arte per il vostro arredo; a volte basta solo un opera d’Arte, sia essa un quadro o una scultura o un semplice oggetto, per personalizzare l’ambiente. Da troppi anni ormai le tendenze di massa vanno solo in una direzione, quella del risparmio e del prezzo più basso, o moduli su moduli ad incastro. Desideriamo sciogliere queste catene di montaggio, che non ci fanno più riflettere, stiamo assistendo alla demolizione, gradi per gradi, della nostra sensibilità e cultura dell’essere, benpensante, capace di valutare per se stesso. Il contenitore naturale dell’Arte è la nostra casa, il nostro ufficio, visitando, la mostra “Arredare con… l’Arte, si potrà riflettere ed apprezzare le nostre proposte sempre all’insegna dell’Arte e del saper fare.

La Presidente Rosanna Guadagnino

Frattina Associazione Culturale Internazionale

Ufficio Stampa

F.A.C.I: Expo&Studio – Via del Barco 1 Tivoli Roma cap.00019 Informazioni generali: Mobile +39 3426666956 Segreteria: Presidenza Frattina Associazione Culturale Internazionale – Via di Tor di Nona 45 Roma -00186 mail to : guadagninorosanna@gmail.com

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Omaggio di Stefania Fassio al Maestro Giovanni Zanon

Conoscere il Maestro è come essere investiti da un ciclone. Travolge con la sua competenza e spiazza con la sua ironia. Il suo mondo trasuda arte. La sua casa, lo showroom, il laboratorio, non sono altro che luoghi dove la sua anima spazia nelle varie espressioni artistiche. L’atelier è diviso in comparti. Piccoli scorci icone dell’arredare. Le sue creazioni fanno bella mostra di sé e occhieggiano al visitatore per ammaliare e conquistare. Il Maestro si inoltra tra oggetti e mobili nati dal connubio tra arte e storia abbracciando con uno sguardo d’insieme tutte le sue opere. Quello che stupisce è la sua capacità di ottimizzare la storia di un frammento di marmo o di un antico mobile, alla esigente modernità dell’arredare. Le sue creazioni sono stabili nel tempo perché senza tempo.

L’arte, quella vera, non subisce il declino delle mode. Ci conduce, visitatori ignari, in un percorso di stili che nei secoli si sono susseguiti, alternati, implementati. Trasmette con una naturalezza infinita le sue sconfinate conoscenze sul mondo dei materiali che l’arte nei secoli ha fatto propri. Re Papi, Imperatori hanno ordinato, chiesto, a volte implorato grandi artisti per avere testimonianza del loro genio. La storia ci ricorda Maestri per lo più capricciosi e indomabili, fortemente consapevoli della loro superiorità. Zanon invece conquista con la sua semplicità. La materia per lui è fonte di ispirazione. La venera come se ogni sua diversità fosse manifestazione di forza, abilità e bellezza degli Dei. E la materia risponde, sempre. Prende forma sotto le sue mani e si trasforma, si adatta, in una sorta di gioco fantastico. Ecco nascere tavoli in cui antiche tarsie marmoree abbracciano pannelli lignei con secoli di storia alle spalle. I cavalli di Fidia abbandonano il marmo pentelico per ammantarsi di preziose tarsie policrome o soltanto verdi malachiti, o azzurri lapislazzuli. Sorprendentemente si avverte l’approvazione di Fidia stesso. Sembra quasi di vederlo sorridere dall’alto del Partenone… compiaciuto di vedere i suoi capolavori rivisitati dall’unico artista che a distanza di secoli afferra la genialità di un antico maestro e la fa propria.

Nelle opere di Zanon infatti, si avverte la stessa voglia di snaturare i singoli materiali privandoli di una storia a sé propria, per spingerli ad interagire fra di loro, fino ad entrare in contatto concatenandosi. Zanon ci riscuote dallo stato di attonita meraviglia che ci ha attanagliato e quasi ansioso di raggiungere il laboratorio, ci introduce con ingresso solenne nel luogo che più ama. Ampi locali dove materiali diversi tra loro attendono che il maestro li scelga per collaborare a creare qualcosa di unico. La sacralità del luogo sottende all’amore del Maestro per ogni più piccolo elemento. Ci aggiriamo al suo seguito, senza stancarci mai di ammirare ogni cosa. Sceglie un frammento marmoreo e , bagnandolo con la saliva, ridona splendore e lucentezza ai suoi meravigliosi colori che si rispecchiano nei suoi cerulei occhi felici. E’ un mondo talmente bello, affascinante il suo che non vorremmo mai uscirne.

Stefania Fassio

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