L’abbigliamento nell’Antica Roma


Gli antichi romani erano un popolo di soldati, commercianti, colonizzatori e intrattenitori. Per essere tutte queste cose assieme, però, dividersi dei ruoli e dei compiti risultò fondamentale, così come fu necessario farsi riconoscere per la propria funzione in un Impero così grande.

L’abbigliamento rispose alle necessità del popolo romano. Vestirsi non significava solo coprirsi e abbellirsi; questo rito indicava il proprio status sociale. L’indumento tradizionale dell’uomo era la toga: il più delle volte era di lana o lino, sempre bianca e drappeggiata intorno al corpo.

Si trattava di un capo molto scomodo e riservato alle occasioni speciali dove era obbligatorio poiché dalle sue decorazioni si riconosceva lo status sociale di chi lo indossava. La toga veniva rimpiazzata appena possibile dalla tunica, lunga fino alle ginocchia e stretta in vita con una cintura. Quando il clima lo permetteva sopra la tunica veniva indossato un mantello fermato su una spalla.

La toga restava, però, l’indumento principale: essa segnava anche il passaggio dell’uomo dall’adolescenza alla virilità. Nel primo stadio s’indossava la toga praetexta, bordata di porpora, mentre per il secondo si usava la toga virilis, quella totalmente bianca.

L’abbigliamento dell’universo femminile non era poi così diverso da quello maschile in quanto a numero di capi… Infatti, l’equivalente femminile della toga era la stola, una veste lunga senza maniche che si indossava sopra alla tunica. E anche le donne, come gli uomini, nel caso il clima lo richiedesse, indossavano un mantello sopra la stola: la palla, che poteva anche coprire il capo. L’unica eccezione fatta per le stoffe femminili era che potevano essere colorate.

Le acconciature delle donne erano molto sceniche e molto complicate: le pettinature tradizionali erano semplici ma in età imperiale queste divennero sempre più difficili da fare; si usava raccogliere i capelli in trecce di vario tipo e chignon, il tutto adornato di gioielli. Non mancavano, poi, le tinte per i capelli e le parrucche.

La cura che le donne romane dedicavano al corpo non era poca! Facevano attenzione al loro aspetto ed erano abbastanza vanitose da non farsi mancare l’oggetto che più terrorizza ma allo stesso tempo serve loro: lo specchio. Esso poteva essere quadrato, tondo o di forma ovale; i primi erano costruiti in metallo levigato, poi s’iniziò ad aggiungere il vetro. Dove si riponeva lo specchio si potevano trovare anche i contenitori per le creme e tutti quegli “attrezzi” del mestiere che possono essere paragonati a quelli utilizzati oggi.

Ciò che accomunava più di tutto uomini e donne in quanto a stile e abbigliamento erano i gioielli; quelli utilizzati dai romani erano di qualsiasi tipo: reticelle, spille, fibbie, orecchini, collane, bracciali, anelli e collier per ornare caviglie, braccia, collo… tutto il corpo! Alcune fanciulle osavano addirittura indossare collane lunghe due metri e mezzo che venivano messe intorno al collo, incrociate sotto il seno e fissate sul dorso.

Vestirsi nell’Antica Roma era un atto quotidiano impegnativo e poco pratico, ma assolutamente essenziale per far riconoscere il proprio ruolo se si era uomini, e per sedurre se si era donne.

Documentazione ripresa da sapere.it

Condividi con:


Lascia un commento

Connect with:

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *